ANOSMIA (ODOR BLINDNESS)
Before being “thinking substance”, we humans are sensitive beings, constantly assailed by sensorial impressions. Through our body we try out our existence and transform the continuous flow of impressions in images, sounds, textures, colors, landscapes and so forth, molding them into a precise meaning. All senses can be considered semiotic vehicles, “informants for the soul”. Through them we interact with the world, perceiving information that our brain interprets immediately in order to organize a reaction. I am paying particular attention to the olfactory sense. A creative sign can educate to gather its importance, to make us sensitive to “read” it. In general the olfactory sensitivity is not considered as prior sense. Humans are culturally rather anosmatic. We are much more sensitive to visual and acoustic perception. However, olfaction conditions all our emotional reactions. An outstanding Italian researcher, Eleonora Giorgi, was a pioneer in applying mathematic proceedings to describe the perception of olfactory molecules. Skarda and Freeman, in 1987, have started to use mathematical discoveries of the theory of chaos in human brain research referring to olfaction. In 2004 Richard Axel and Linda Buck were awarded the Nobel Price for specifying a large family of genes that rule the receptors of olfaction, defining new principals of olfactory physiology. Thanks to those studies olfaction has emerged from its marginality. The peculiarity of this sense, the smell has inspired me a great intellectual curiosity. Its enormous evocative capacity, its semiotic efficiency, its plasticity in front of environmental influences, its biological singularity, the apparent refractoriness to language have driven me to create works in which an olfactory path leads to new perceptions and reactions. Joining my visual research to the olfaction research of scientist teams I conceive sensorial environments in connection to the olfactory features of the territory where the showroom is collocated. A kind of map of smells of the place, or a “melody” of smells that refer to persons or substances. To approach the fascinating world of olfaction by the means of an artistic gesture is both, a challenge for who wants to understand better the reasons of the cognitive uniqueness of our species and an unusual perspective for the project of naturalization of knowledge and learning, which rehabilitates corporeity, instinctuality and emotionality in an articulated vision of human rationality.
ANOSMIA
Ancora prima di essere sostanza pensante,noi umani siamo esseri sensibili,continuamente investiti da impressioni sensoriali,attraverso il corpo sperimentiamo la nostra esistenza e trasformiamo il flusso incessante delle cose in immagini,suoni,odori,tessiture,colori,paesaggi ecc.,dando forma a significati precisi. Tutte le modalità di senso possono essere considerate veicoli semiotica ”informatori per l’anima”,tramite i quali interagiamo con il mondo,raccogliendo informazioni utili che il nostro cervello interpreta immediatamente per organizzare una reazione. Voglio soffermare la mia attenzione nei confronti del senso dell’olfatto e attraverso il gesto creativo educare a coglierlo, a sensibilizzarne la “lettura”. In genere la sensibilità olfattiva non gode di grande attenzione presso noi umani,una specie culturalmente anosmica e dalla mentalità prevalentemente visivo-acustica, ma l’olfatto condiziona tutti i nostri comportamenti emotivi,lo sa molto bene Eleonora Giorgi una grande ricercatrice italiana che è stata fra i primi ricercatori al mondo ad applicare modelli matematici allo studio della percezione delle molecole odorose o Skarda e Freeman due scienziati che nel 1987 hanno applicato per la prima volta la teoria del caos al cervello partendo proprio dal senso dell’olfatto ma è più recentemente con l’assegnazione del premio Nobel nel 2004 a Richard Axel e Linda Buck,che hanno individuato una vasta famiglia di geni dei recettori dell’olfatto e definito alcuni principi della fisiologia di questo senso,che la percezione degli odori è definitivamente uscita dall’ombra delle aree di studio di minore importanza. L’unicità cognitiva di questo senso,ha scatenato in me una grande fascinazione intellettuale,il suo straordinario potere evocativo, l’efficacia semiotica, la plasticità alle influenze dell’ambiente,la singolarità ‘biologica,l’apparente refrattarietà al linguaggio;tutto questo mi ha spinto alla creazione di opere in cui ci sia un percorso olfattivo atto a stimolare nuove “attenzioni” e reazioni.Attraverso la collaborazione con centri di ricerca olfattiva a cui unisco la mia ricerca visiva,mi è possibile creare ambienti sensoriali legati alle caratteristiche olfattive del territorio, in cui è collocato lo spazio espositivo, “mappare” olfattivamente il luogo, oppure creare una “melodia” odorosa legata a peculiarità di persone e sostanze. Accostarsi all’affascinante universo degli odori attraverso un gesto artistico è insieme una sfida per chi cerca di comprendere meglio le ragioni dell’unicità cognitiva della nostra specie e una prospettiva insolita da cui affrontare un progetto di naturalizzazione del sapere e dell’apprendere, che riabiliti la corporeità, l’istintualià e le emozioni entro una visione più articolata della razionalità umana.